Birra Trappista e d’Abbazia, tra somiglianze e differenze

Pur essendo accomunate da uno storia secolare, la birra trappista e la birra d’abbazia non sono la stessa cosa. Tuttavia entrambe sono legate ai monaci e alla produzione medievale di birra all’interno dei monasteri, specialmente nel Nord Europa (Belgio, Germania e Olanda).

Birra Trappista e d’Abbazia: cos’ hanno in comune?

Sia le Trappiste sia le Abbazia sono birre ottenute con un processo di alta fermentazione, cioè nel mosto vengono aggiunti lieviti della famiglia dei Saccharomyces cerevisiae (lievito di birra), che lavorano al meglio solo ad alte temperature (tra i 12 e i 23 gradi).

E’ proprio grazie alla temperatura elevata che il processo di fermentazione rapido e, esauriti i lieviti, quello che rimane risale in superficie.

Inoltre viene effettuata anche una rifermentazione in bottiglia, quindi, alla fine del processo ma prima dell’imbottigliamento, vengono aggiunti altri lieviti per arricchirne l’aroma.

Le birre trappiste e d’abbazia si caratterizzano per i seguenti aspetti:

  • possono avere diverse tonalità di colore, dal dorato carico all’ambrato fino al bruno scuro;
  • sono ricche di corpo e di struttura;
  • hanno un grado alcolico elevato (dai 6 ai 10%);
  • hanno un gusto speziato e aromatico, che in molti casi ricorda il caffè, il caramello e il cioccolato;
  • vengono servite a una temperatura di 12-16°C in bicchieri a baloon, per apprezzarne meglio gli aromi.

Birre Trappiste e Birre d’Abbazia: quali sono le differenze?

Anche se spesso i termini birra trappista e d’abbazia vengono usati in modo improprio o come sinonimi, in realtà vi sono delle differenze, non tanto nel gusto o nel colore, quanto nei metodi produttivi.

La birra d’Abbazia

Le birre d’abbazia si caratterizzano per avere una connessione storica con i metodi artigianali in uso nelle abbazie belghe durante il Medioevo. Monasteri che tuttavia sono ormai scomparsi o sono stati ceduti a proprietà laiche, a cui è stata venduta anche la ricetta della birra.

Dunque con il termine Abbazia si indica solo la provenienza antica e monasteriale del metodo con cui vengono realizzate ancora oggi le birre d’abbazia. Un processo che, come si accennava nel paragrafo precedente, prevede un’alta fermentazione, una rifermentazione in bottiglia e un prodotto finale corposo con grado alcolico tra i 6% e i 9%.

In base al numero di rifermentazioni, la birra d’abbazia può essere classificata in:

  • Dubbel (doppia rifermentazione);
  • Tripel (tripla rifermentazione);
  • Quadrupel (quadrupla rifermentazione).

In Belgio vi sono circa 70 marche di birra d’abbazia, dedicate a monasteri, chiese, santi o altre comunità religiose. Nonostante ciò, la loro produzione è laica e commerciale – tra le marche più note si ricordano la Leffe, la Grimbergen, la Abbaye de Cambron ecc – ed è proprio questo a differenziarla dalla birra trappista.

La Birra Trappista

Le birre trappiste sono prodotte da secoli e ancora oggi dai monaci trappisti seguendo precisi dettami. Facendo un breve salto indietro nel tempo, l’Ordine dei monaci trappisti nasce in Francia nel monastero cistercense di La Trappe nel Seicento.

L’ ordine dei trappisti fu sempre quello più attivi nella produzione della birra, tanto da raggiungere il successo a livello europeo. Tuttavia anche se in passato esistevano numerose abbazie trappiste in Francia, Belgio, Olanda, Germania e Austria, oggi ne sono rimaste attive solo dodici, ubicate in Belgio, Olanda, Germania, Stati Uniti, Austria e Italia.

Queste abbazie sono le uniche al mondo a poter produrre birra trappista e nel 1997 si sono riunite nell’Associazione Trappista Internazionale (ITA) con l’obiettivo di garantire il rispetto di un’etica di produzione e di commercializzazione molto rigida e di tutelare il marchio “Authentic Trappist Product” concesso solamente ai produttori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *