Abbazia Tre Fontane, l’unica produttrice di birre trappiste in Italia

Fin dal Medioevo le birre trappiste venivano prodotte in Belgio dai frati trappisti. Ancora oggi viene portata avanti questa tradizione e solo le birre realizzate all’interno dei monasteri possono essere definite trappiste.

Infatti le bevande realizzate con lo stesso processo, ma fuori dalle abbazie,vengono definite birre d’Abbazia. Ma quali sono i requisiti di una birra trappista? Vediamoli insieme.

Birre Trappiste: le caratteristiche principali

Per poter essere definita trappista, una birra deve avere i seguenti requisiti:

  • deve essere prodotta all’interno di un’Abbazia;
  • il processo produttivo deve svolgersi sotto il controllo della comunità monastica;
  • i ricavi delle vendite devono essere impiegati per fini caritatevoli.

Le birrerie dei trappisti rispettano tutte le norme in materia di sicurezza, di salute e di informazione al consumatore. Inoltre lo stile della comunicazione e della pubblicità si caratterizza per sobrietà e modestia, in linea con l’ambiente religioso in cui le birre sono state prodotte.

Chi sono i monaci trappisti?

L’ordine dei Monaci Trappisti ha avuto origine nel monastero cistercense di La Trappe, in Francia. Nella seconda metà del Seicento, l’abate di La Trappe, ritenendo troppo liberali i comportamenti dei monaci cistercensi, introdusse delle regole più severe, tra le quali l’obbligo di bere solo acqua, facendo così nascere l’ ordine della “stretta osservanza”.

Tuttavia con il passare del tempo le regole si sono via via fatte meno rigide e nel XIX secolo in numerosi monasteri francesi che seguivano la “stretta osservanza” veniva prodotta la birra.

Anche se i trappisti non erano gli unici a produrre l’amata bevanda, la loro era tra le più apprezzate e imitate. Infatti c’erano almeno sei birrerie trappiste in Francia, sei in Belgio, due nei Paesi Bassi, una in Germania, una in Austria e probabilmente anche in altri paesi.

Dopo la rivoluzione francese e le guerre mondiali la maggior parte delle abbazie andò distrutta, ma la popolarità delle birre trappiste continuò a crescere. Infatti diverse birrerie non autorizzate cercarono di sfruttare il logo, portando alla nascita, nel 1997, dell’ ATI, l’Associazione Trappista Internazionale, e obbligando i monaci a prendere provvedimenti.

Oggi, i monasteri autorizzati a produrre birre trappiste sono dodici (di cui sei in Belgio), sparsi in tutto il mondo. Anche l’Italia gode del privilegio di avere un’abbazia trappista, l‘Abbazia Tre Fontane.

Abbazia Tre Fontane

Da qualche anno anche l’Italia ha un’abbazia trappista: l’Abbazia Tre Fontane a Roma, dove nel 67 d.C. avvenne il martirio dell’Apostolo S.Paolo.

Fondato nel 1868, il monastero è un polmone verde nella cinta urbana della capitale, con circa 16 ettari coltivati a ulivi ed eucalipti. Di lunga tradizione è il liquorificio, in cui i cittadini sono soliti comprare cioccolata e eucaliptino, il digestivo prediletto dei residenti a Roma, prima dell’avvento di grappa e amari.

Il responsabile laico del birrificio, Sergio Daniele, racconta che hanno trovato una ricetta dei monaci francesi che giunsero in Italia da Trappes, in Francia, per bonificare l’area dalla malaria. Dopo aver ricevuto l’autorizzazione, nel maggio 2015, hanno quindi cominciato a produrre la prima birra Trappista Italiana.

La birra trappista dell’Abbazia Tre Fontane

La ricetta delle birre trappiste prodotte nell’Abbazia Tre Fontane prevede l’aggiunta di eucalipto, dettaglio che la rende unica e inimitabile. Si ispira allo stile originario trappista delle Tripel, infatti la bevanda ha un’elevata gradazione alcolica (8,5%).

Si caratterizza per i seguenti aspetti:

  • a livello aromatico si distingue un profilo tipicamente belga;
  • livello di bevibilità è scorrevole, grazie a una chiusura decisa e alla capacità di nascondere l’alto contenuto alcolico;
  • a livello di gusto, il contributo dell’eucalipto emerge in maniera elegante.

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